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Due orecchie e una bocca

Er yu she de chanmian

耳与舌的缠绵

di Lu Min 鲁敏
traduzione di Natalia Riva

1.Loro
Sembrano una coppia come tante in ospedale. Lui è sulla sedia a rotelle e ha l’espressione fredda e annoiata tipica dei degenti. Lei lo spinge. La sua postura rigida suggerisce che gli abiti da crocerossina le stanno stretti. Anche loro, come tutti gli altri pazienti, la mattina e il pomeriggio passeggiano sotto il portico, tra le piante e i giardini giapponesi oppure sul vialetto di ghiaia.

Lu Min (Dongtai, Jiangsu, 1973) è una delle voci letterarie più interessanti della generazione post-1970 in Cina. Cresciuta in campagna in una famiglia modesta, inizia a lavorare a diciotto anni, collezionando numerose esperienze, e debutta come scrittrice a venticinque, quando, racconta lei stessa, osserva dall’alto di una finestra in cima a un grattacielo “le teste di innumerevoli sconosciuti galleggiare come boe sull’oceano” e ha l’impulso improvviso di scrivere, di “usare le parole come una
corda per connettersi saldamente agli estranei”.
La trasformazione epocale della Cina negli ultimi decenni influenza profondamente l’evoluzione della sua narrativa. Nei suoi primi lavori, Lu Min si concentra sulla campagna, dove il progresso economico e la rapida urbanizzazione spazzano via la calma e l’intimità della vita di villaggio. Man mano che la città prende il sopravvento, si sposta verso la rappresentazione della modernità e dei suoi conflitti.
Elemento chiave della sua scrittura è dunque l’attenzione alla dimensione spirituale delle persone che affrontano destini diversi nel Pease in cambiamento: alcune sono come frecce scoccate lontano, altre come aquiloni che oscillano su e giù, altre ancora come semi che lottano per trovare terreno fertile. Centrale è soprattutto la “maggioranza di perdenti senza voce”, scalciata ai margini dai mutamenti sociali, e i contesti familiari, incentrati sulle esperienze di crescita, con particolare attenzione alle difficoltà delle donne.
Ed è seguendo le vicende della gente comune che Lu Min scava nelle profondità della psiche e della natura umana in tempi o momenti tumultuosi, ponendo gli eventi quotidiani sotto una lente d’ingrandimento che ne amplifica i dettagli fino a renderli ironicamente drammatici. Ritroviamo questa cifra stilistica nel romanzo Cena per sei (tr. Natalia Riva, a cura di Silvia Pozzi, Orientalia Editrice, 2023), opera che, insieme a Il fiume d’oro (Jinse heliu) e Sentimenti inesprimibili (Ci qing wu fa toudi) e alle raccolte di racconti Le nove inquietudini (Jiu zhong youshang) e Discorsi notturni sugli ormoni (He’ermeng ye tan), meglio rappresenta la produzione della scrittrice. Il romanzo è strutturato in sei capitoli ciascuno dedicato a uno dei sei protagonisti: diverse prospettive sulla storia comune che li lega raccontate procedendo e retrocedendo sull’asse del tempo. Tecniche narrative
come il cambio di prospettiva – presente, peraltro, anche nel racconto apparso oggi sulla Lettura –, l’intreccio di vari piani temporali e il linguaggio potente, denso di metafore e similitudini, mai banali e sorprendentemente vivide, hanno portato Lu Min a ottenere il favore della critica letteraria cinese, che la posiziona all’avanguardia della sperimentazione per l’approccio innovativo alla narrazione, seppure in forme tradizionali. Ne sono testimonianza i numerosi riconoscimenti che Lu Min ha ricevuto nella sua carriera, tra cui il Premio Renmin wenxue vinto all’uscita di Cena per sei nel 2012.
La capacità con la quale Lu Min racconta la cultura, la politica e le condizioni socio-economiche della Cina contemporanea per mezzo di storie di vita ordinaria o, per citare le sue parole, “un volto alla volta, una storia alla volta” perché “ogni individuo incarna il coraggio e la dolcezza tipici del popolo cinese”, ha attirato l’interesse del pubblico internazionale, che oggi può leggere le sue opere in molte lingue. In Italia, oltre a Cena per sei, sono stati pubblicati alcuni suoi racconti sulla rivista di letteratura cinese Caratteri e con Fiori d’Asia Editrice.

(biografia e presentazione a cura di Natalia Riva)

Il racconto “Due orecchie e una bocca” di Lu Min è stato pubblicato sulla Lettura, supplemento culturale del Corriere della Sera, di domenica 06 ottobre 2024 (pp. 53-55).