I caratteri dell’indicibile
La traduzione del sintomo in alcune opere della letteratura sinofona
L’ospite ingrato. Rivista online del centro di ricerca interdipartimentale di ricerca Franco Fortini
Sezione monografica: Tradurre il trauma
Di Silvia Pozzi
Abstract: Il trauma della Rivoluzione Culturale segna la modernità letteraria cinese e l’identità taiwanese si fonda su una memoria storica segnata da traumi. Quali sfide affronta il traduttore? Un rischio è la razionalizzazione: come distinguere le ripetizioni grammaticali da quelle retoriche in Brothers di Yu Hua? Come preservare le onomatopee, così ricorrenti in cinese, senza produrre effetti stranianti? Altro ostacolo è la distanza culturale: in Il professore e la ballerina del carillon, Dorothy Tse reinventa Hong Kong. Come rendere riconoscibili i paesaggi per chi non ha riferimenti? Infine, la distanza linguistica: in Ghost Town di Kevin Chen, gui鬼 significa “fantasma”, ma anche “assurdo” o “sperduto”, “remoto”. Esiste poi nel romanzo una sovrapposizione di lingue, perché l’autore ricorre al taiwanese, la lingua materna dei sogni e dei ricordi.
Keywords:
- letteratura sinofona,
- caratteri cinesi,
- trauma,
- traduzione
Riferimento bibliografico: Pozzi, S. (2025). I caratteri dell’indicibile. La traduzione del sintomo in alcune opere della letteratura sinofona. L’ospite Ingrato, 17 (I), 141–158. https://doi.org/10.36253/oi-18023
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